TEMA 2017

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AGRICOLTURA E SALUTE

L’Agricoltura riguarda tutti noi perché ci fornisce il cibo e si prende cura de 90% del nostro territorio. Le parole chiave che definiscono l’agricoltura del futuro sono sostenibilità, salute e biodiversità. Questi saranno i temi cardine delle prime tre edizioni del Festival dell’Agricoltura di Bressanvido.

Dopo aver affrontato nel 2016 il tema della sostenibilità, vista nelle sue componenti ambientale, economica e sociale, approfondiremo nel 2017 il tema della SALUTE. Agricoltura e salute significa salute dell’ambiente, salute dei prodotti che coltiviamo e degli animali che alleviamo, salute del cibo, quindi salute di noi tutti che di questo cibo ci nutriamo.

Nel ricco palinsesto di incontri, convegni, workshop, laboratori il rapporto tra agricoltura e salute verrà analizzato da diversi punti di vista. Con la collaborazione di numerosi e qualificati partner, si affronteranno sia il tema della nostra salute (visto il rapporto inscindibile tra alimentazione e salute) che quello della salute dell’ambiente che ci circonda. Il tutto, come al solito, calato nella straordinaria cornice della Festa della Transumanza di Bressanvido.


Agricoltura e Salute
Il Festival dell’Agricoltura di Bressanvido è nato da una semplice constatazione: “se anche non ti occupi di agricoltura, l’agricoltura si occupa di te”: ci sfama, crea paesaggi altrettanto importanti di quelli naturali, gestisce la maggior parte dell’ambiente che ci circonda, entra prepotentemente nei cicli dell’acqua, del carbonio, dell’azoto e di tanti altri elementi. Come tutte le cose, l’agricoltura ha un rovescio della medaglia: può produrre cibi non sani, banalizzare il paesaggio, distruggere importanti ambienti naturali, inquinare l’ambiente mettendo “la cosa sbagliata al posto sbagliato”.
Nella sua prima programmazione triennale (2016-2018), dopo aver posto l’attenzione sul tema della Sostenibilità (2016), quest’anno il Festival si focalizza sul tema della Salute. Il triennio si concluderà affrontando nel 2018 il tema della Biodiversità.
La nostra salute e quella dell’ambiente che ci circonda dipendono in modo profondo dall’agricoltura, più che da qualsiasi altro settore dell’attività umana. Non a caso viene chiamata “settore primario”, non solo per sottolineare che è alla base di tante filiere che trasformano le colture agrarie, gli animali allevati, il legno, le fibre naturali e tante altre materie prime in beni che sono “di importanza primaria” per la nostra vita, ma anche perché è l’agricoltura che impronta i caratteri fondamentali di ciò che ci circonda (ambiente e paesaggio). Da come pratichiamo l’agricoltura (nel senso più ampio del termine, comprendendo anche le diverse forme di allevamento e la coltivazione di ambienti seminaturali quali i boschi, le zone umide, etc.) dipende quindi in modo molto rilevante la nostra salute, non solo fisica.
Secondo l’OMS, la salute è “uno stato di completo benessere fisico, mentale e sociale e non la semplice assenza dello stato di malattia o di infermità”. Forse mai come in questo tempo la nostra società ha posto attenzione a quanto quello che mangiamo e l’ambiente in cui viviamo sono importanti per la nostra salute. Fino a non molto tempo fa l’attenzione per la salute era invece concentrata sul difenderci dalle malattie.
Nell’edizione 2017 del Festival dell’Agricoltura le connessioni tra agricoltura e salute vengono esplorate partendo da diversi punti di vista. Non si poteva non partire parlando del rapporto tra cibo e salute e questo binomio viene investigato concentrandosi su alcuni importanti prodotti: latte, miele, frutta, legumi, aiutati anche dai consigli dei nutrizionisti .
La salute di ciò che mangiamo dipende però molto dal modo in cui coltiviamo le piante ed alleviamo gli animali. Questo tema viene approfondito con alcuni laboratori dedicati alla coltivazione in modo biologico delle tradizionali varietà di alberi da frutto ed all’allevamento, sempre in modo biologico, dei maiali allo stato semibrado.
Un momento di particolare interesse riguarda la speciale relazione che esiste tra le piante e la nostra salute, ripercorrendo attraverso i libri forniti dalla Biblioteca Internazionale La Vigna di Vicenza la storia dell’uso e della rappresentazione delle piante officinali.
Non si può parlare di agricoltura e salute se non si parte dalla salute del suolo. Il Festival dedica un importante convegno al progetto “Suolo vivente”, coordinato da Francesco Da Schio, agronomo che ha deciso di trasformare in modo radicale il modo di coltivare ed allevare, tornando a mettere il suolo al centro delle sue attenzioni.
Bressanvido è terra di risorgive ed un importante progetto europeo del Programma LIFE ne sta facendo un laboratorio a cielo aperto sul tema della rinascita delle risorgive. Il tema della salute dell’ambiente verrà pertanto approfondito focalizzando l’attenzione sulla salute dei corsi d’acqua e su come le attività agricole possono ridurre il loro impatto sulle risorse idriche superficiali e profonde.
Infine il Festival porrà la sua attenzione sulla salute del paesaggio che ci circonda, analizzandone alcuni “particolari”: la cura degli alberi che ornano le aree verdi urbane ma anche i viali o che costituiscono dei veri “monumenti verdi” e la conservazione dei muri a secco, elemento centrale dei “paesaggi terrazzati”.
Oltre ai tanti incontri, convegni, workshop, laboratori, numerosi saranno anche i momenti di convivio in cui si potrà apprezzare il piacere di stare a tavola assieme, assaporando i genuini prodotti del nostro territorio.
L’edizione 2017 del Festival dell’Agricoltura di Bressanvido è stata resa possibile dalla collaborazione sinergica di tanti soggetti che hanno generosamente messo a disposizione competenze e lavoro , uniti dalla comune passione per l’agricoltura.

Giustino Mezzalira
Responsabile della sezione Ricerca e Gestioni Agroforestali di Veneto Agricoltura


Agricoltura e salute: un binomio inscindibile. O che, perlomeno, tale dovrebbe essere. Non è possibile pensare a una produzione agricola che non sia, al tempo stesso, “pulita” per chi produce e per chi consuma. O, meglio, per chi “co-produce”: le scelte alimentari di chi si pone al termine della filiera agricola possono (e devono) influenzare in modo significativo le scelte di chi è all’inizio di tale filiera. La scelta di consumare prodotti sani determina in modo rilevante la disponibilità di tali prodotti. Di conseguenza ci piace immaginare il consumatore come parte attiva e non passiva di questo processo, soggetto partecipe delle proprie scelte alimentari e non succube di quelle imposte da altri.
Risulta quindi evidente che le caratteristiche “buono, pulito e giusto” devono identificare le qualità imprescindibili della materia prima agricola. Un prodotto “buono e pulito” agisce in modo positivo sull’organismo di chi consuma quel prodotto: l’assunzione di alimenti sani e variati, buoni e stagionali, ovvero raccolti all’apice delle loro proprietà nutrizionali, influisce positivamente sulla salute del consumatore, permettendo, in assenza di patologie specifiche, un migliore equilibrio del proprio organismo.
Il modello di una alimentazione sostenibile, che propone alimenti indicati per una dieta sana, equilibrata e appagante per il palato, che segue ricette del territorio e della cultura locale ma non disdegna la contaminazione culturale, che valorizza il pasto come momento di scambio e convivialità diviene sempre più necessario per contrastare il diffondersi di patologie legate all’alimentazione: dall’obesità sia infantile che adulta al diabete, dalle intolleranze alimentari alle malattie dell’apparato digerente.
Risulta quindi evidente che la scelta di un regime alimentare in sintonia con i principi del “buono, pulito e giusto” permette non solo di intervenire sul singolo, migliorando il suo benessere psico-fisico, ma anche sulla collettività, con evidente riduzione (in taluni casi significativa) dei costi sociali per disturbi e malattie causate dalla cattiva alimentazione.

Mauro Pasquali
Presidente Slow Food Venet
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Raccontare la relazione tra agricoltura e salute significa ripercorrere la rivoluzione copernicana avvenuta negli ultimi quarantíanni, con i cambiamenti che ñ a livello del pianeta ñ sono accaduti rispetto al cibo, alla sua disponibilit‡, alla distribuzione geopolitica, ai cambiamenti climatici e alle destagionalizzazioni, fino allíidea stessa di benessere emergente in particolare nelle culture dellíoccidente.
Mai prima d’ora parole d’ordine come sicurezza alimentare, wellness, tracciabilità, rintracciabilità, territorio, filiera corta, km0, solo per citare alcuni tra i molti temi e slogan all’attenzione nel tempo presente, vengono ripetute con insistenza in ogni situazione e condizione, così come il tema della sostenibilità dei prodotti (es. 10.000 km di kerosene per mangiare le fragole cilene a Natale in Italia) e delle coltivazioni e allevamenti (es. il boom del ìbioî) Ë trattato con cadenza quotidiana ben al di fuori del sistema primario per quanto allargato, fino ad arrivare ai format della nuova comunicazione (i vari ìtele †nn. chefî).
La sollecitazione del tema ha portato chi scrive ad andare indietro nel tempo, tornando su cose passare: È del 2008, in tempi davvero non sospetti che, ad esempio, Coldiretti Veneto aveva proposto due format, a titolo AGRIBENESSER&SALUTE (VIENE DALLA CAMPAGNA LA QUALITAí DELLA VITA: UN PROGETTO INTEGRATO PER LA SALUTE), che si componeva di due azioni: MENSE A KM0 e BIOCOSMESI a KM0, abbracciando il food e il no food con sostegni formativi per le imprese e informativi verso il consumatore, che ñ per incremento di attenzione e competenza ñ stava già divenendo protagonista: con uno slogan, un consumAttore.
Le ormai numerosissime esperienze di produzioni e prodotti capaci di recuperare, in chiave innovativa, atti concreti di assecondamento della salute testimoniano una vocazione ritrovata che rende l’agricoltura protagonista di un nuovo bene essere, riassunto dalla Regione del Veneto nello slogan bello, buono e ben fatto.

Augusto Pivanti
Coldiretti


“Agricoltura e Salute”: un rapporto antico

Dopo l’approfondimento, nella scorsa edizione, dei vari aspetti relativi ad “Agricoltura e Sostenibilità”, premessa indispensabile del progetto triennale, con “Agricoltura e Salute” di quest’anno, il Festival diventa sempre più coinvolgente, anche perchè il tema è ricorrente nella attività convegnistiche in cui anche i non esperti del settore possono comprendere l’importanza e l’urgenza di precise indicazioni che sono frutto di accurate ricerche storiche e scientifiche. Alla salute poi, nelle sue accezioni più ampie, compresa quella generica di welfare/benessere, siamo tutti particolarmente sensibili e interessati.
Ma considerando la salute da un punto di vista più strettamente medico, sorprende la constatazione storica secondo la quale, dopo alcune esperienze del mondo antico greco/romano, già nel Medioevo e soprattutto a partire dall’epoca umanistico-rinascimentale gli esperti di alimentazione erano soprattutto dei rinomati medici. L’antichissima e famosa Scuola Medica Salernitana, attiva già nell’XI sec. d. C. e giustamente quindi considerata la prima e la più importante istituzione medica d’Europa, svolgeva una qualificata attività didattica sull’alimentazione sana come fattore determinante per la salute e la longevità. Un tema questo ampiamente sviluppato nel Regimen Sanitatis Salernitanum (Regola sanitaria salernitana), il più famoso manuale della salute di tutto il Medioevo, in versi latini, ricchi di massime dietetiche, frutto di un lavoro collettivo del XII-XIII secolo, stampato per la prima volta a Venezia nel 1480 con il commento del medico di origini catalane Arnaldo di Villanova (1235-1311).
Più vicino a noi, il medico, umanista e scienziato Giovanni Michele Savonarola (nato a Padova nel 1385 e morto a Ferrara nel 1468), docente nelle rispettive Università, nonno del più famoso frate domenicano Girolamo Savonarola, scrisse anche di cucina e di dietetica, parti importanti della medicina (Libreto de lo excellentissimo physico maistro Michele Sauonarola: de tutte le cose che se manzano …, Venezia 1515).Tuttora il termine “ricetta” si usa sia in ambito gastronomico che in quello farmaceutico.
E questo stretto rapporto tra Agricoltura, produttrice della materia prima indispensabile per una corretta alimentazione, e Salute nei secoli si è via via rinsaldato: ancor oggi sono numerosi i medici esperti anche di cucina, efficacemente praticata.

Mario Bagnara
presidente Biblioteca Int. “La Vigna”

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